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Internazionali verona

2023

“Hai visto Viktor?”, “Prova a sentire Carlo?”. E ancora, “Goffin ha chiesto una macchina”. Gongolano per il successo e dondolano per la stanchezza Galovic e Carlo, che stringono mani con la stessa frequenza di un Capo di Stato ad un G8 Più o meno ecco la quotidianità allo Scaligero per gli Internazionali di Tennis di Verona. Un impegno costante da parte di collaboratori e volontari, quantificati in una cinquantina di unità. Il tutto per far girare al meglio sotto l’attenta supervisione dell’Atp. Un’ottantina di giocatori che con allenatori, preparatori e familiari hanno toccato e forse superato quota cento.

Numeri e ancora numeri che fanno capire qual è stato lo sforzo per continuare il cammino intrapreso tre anni fa. Eccole alcune curiosità: 250 racchette incordate complessivamente, più del recente Challenger Atp di Trieste. Le bottigliette d’acqua tutte in Tetrapack riciclabile che uscite dal capiente frigo del Desk sono state 5500, 1000 invece quelle con all’interno i sali per riequilibrare le perdite di liquidi durante il match. Dieci i chilogrammi di frutta consumati ogni giorno. Tennisti con una predilezione per le pesche e le banane. Il ristorante? Meglio lasciar perdere. Considerando che si tratta di una new entry e che funzionano benissimo griglia e cucina, le pizze sfornate superano le novanta al giorno. Insomma gli Internazionali di Tennis di Verona ne stanno facendo di strada. Dimenticavamo i driver, quelli di chilometri tra il Crown Palace e lo Scaligero ne hanno fatta di strada. Ventimila e duecento ad ora. E pensare che la Zai non dista poi molto da Viale Colombo. Fate voi un po’ i calcoli a 5,3 Km a tratta…

Un Tennis accessibile I giocatori dimostrano vera grintadesiderio nessun ego nel loro tentativo di scalare la loro strada verso il paradiso del tennis. Senza entourage o circo mediatico, si aprono al mondo, dentro e fuori dal campo. Le ambientazioni offrono a fan e giocatori un livello di vicinanza impareggiabile.